Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog

Divulgazione degli aspetti della vita, degli ambienti conosciuti, delle personalità frequentate e dell'arte di Jean Julien Champagne, uno dei membri dell'ambiente in cui operò Fulcanelli, il più celebre alchimista del XX secolo.

Da Henri Coton a Champagne

Da Henri Coton a Champagne

coton1.jpg

Con Henri Coton, detto Coton-Alvart, abbiamo a che fare con un uomo che sembra piuttosto ostile a Julien Champagne, Eugène Canseliet e anche Fulcanelli, è meglio dirlo subito.

Non è a mio parere una ragione sufficiente per non evocare la sua memoria, e oltre a quella dell'oggettività necessaria, ne vedo diverse.

Innanzitutto, ha conosciuto sembrerebbe Julien Champagne. Direi anche che il suo percorso di alchimista è di qualità, e che la sua opera merita di essere conosciuta, anche al di là del "circolo dei filosofi".

E poi, fumava il calumet della pace...

coton2.jpg

Nel suo libro "Fulcanelli dévoilé" [tr. it.: Fulcanelli, Edizioni Mediterranee, Roma], Geneviève Dubois ne parla brevemente a proposito della fratellanza dei Veglianti di René Schwaller: "Il chimico e astrologo Henri Coton detto Alvart... ebbe come discepolo il dottore Emerito. Henri Coton nacque nel 1894 e morì nel 1988. Abbandonerà presto i Veglianti per rifugiarsi in una solitudine salutare che gli permise di portare a termine i suoi lavori alchemici. Ottenne la pietra secondo un testimone che lo conobbe per quindici anni".

Ma ecco, nella rivista Avec Regards (N° 2, 1991), Geneviève Dubois aggiungerà: "Nel circolo esterno dei "Veglianti", si trovava un personaggio strano, che ai suoi tempi divertiva la cronaca. L'artista-pittore Jean Julien Champagne aveva incontrato René Schwaller a Parigi nel 1913, alla "Closerie des Lilas", celebre birreria di Montparnasse. È là che gli era stato mostrato un manoscritto di Newton riguardante l'alchimia.

Si deve dire che Champagne si interessava a questa scienza sin dalla sua adolescenza e che aveva sempre avuto un laboratorio. Come Schwaller e il suo gruppo dei Veglianti era totalmente rivolto verso questa occupazione, il contatto si stabilì malgrado la poca simpatia che Champagne ispirava a Aor...

I Fratelli di Elia furono dunque legati a Champagne, che lavorava per i de Lesseps e aveva preso, nel 1915, per discepolo il giovane Eugène Canseliet...

All'epoca tutti si recavano presso La Librairie du Merveilleux, 35 rue de Rennes, a Parigi dove si potevano scambiare fruttuosamente con il libraio Pierre Dujols, erudito, alchimista e discendente dei Valois. Era un amico intimo di Champagne che aveva anche un'amicizia molto forte per l'associato di Dujols, Thomas che fu ucciso nel 1914 e che era massone.

 Henri Coton-Alvart dirà più tardi la sua grande ammirazione per Dujols che egli considerava come un maestro in materia di alchimia, e il suo disprezzo per Champagne".

 Bisogna dire che Pierre Dujols ha stato anche, secondo Dubois, il maestro in alchimia di "Alvart". Ad ogni modo, sembra accertato ai suoi occhi che Henri Coton conosceva Julien Champagne.

coton3.jpg

Ma chi è l'"adepto" Henri Coton? Figlio di una smaltista e di uno scultore, pittore di araldica, entrerà in seguito come ingegnere chimico alla Société alsacienne des explosifs.

 In uno dei libri che Alexandra Charbonnier ha dedicato a Oscar Vladislas de Lubicz Mislosz (1877-1939), il poeta lituano grande amico di René Schwaller (O.V. Milosz, L'Age d'Homme, 1996), Henri Coton appare nel circolo interno dei Veglianti, i fratelli di Elia, e Alvart è il suo nomen mysticum, così come Aor è quello di Schwaller.

Li lascia nel 1921 per seguire la sua propria strada. Dal 1927 al 1935, appare in seguito nell'ambiente di Paul Le Cour e della sua rivista Atlantis. Sembra allora aver diradato le sue apparizioni pubbliche ad alcuni salotti, come quello della sempre inevitabile Nathalie Clifford Barney, a Parigi, o a Nizza quello di Maurice Prozor. Si era ritirato dalla vita attiva a Taillebourg, nelle Charentes, ma possedeva anche un laboratorio di alchimia vicino a Saint-Paul de Vence, nelle Alpi Marittime. Per Geneviève Dubois, sarebbe acceduto all'adettato negli anni 70.

Henri Coton ha pubblicato poco in vita, ed è il suo discepolo in alchimia Henri La Croix Haute - il Dottor Emerit che era soprattutto astrologo - che ha raccolto una parte dei suoi scritti nella raccolta intitolata Les deux lumières [Le due luci], edita da Dervy nel 1996, poi nel suo volume Propos sur Les deux lumières [Considerazioni sulle due luci], edito a Le Mercure Dauphinois a cura di Geneviève Dubois nel 2001.

Facciamo anche notare che Alvart sembra aver ispirato molti dei pensieri sviluppati dal suo amico Robert Hollier, un medico cieco di Lione che fu presidente di Atlantis, nel suo libro Tohu Bohu (Omnium Littéraire, 1972). 

coton4.jpg
Nel libro che egli ha dedicato a René Schwaller (Dervy, 2003), Erik Sablé afferma che Coton fu di fatto vice presidente dei Veglianti (il presidente era René Bruyez). Lo stesso Coton avrebbe fatto parte del circolo interno di 12 membri, che Sablé dice essersi chiamato "I Fratelli dell'Ordine Mistico della resurrezione".

Per lui, è senz'altro Alvart che fu all'origine delle conoscenze di Schwaller in alchimia.

 Prima di lasciare Henri Coton, di cui si vorrebbe sapere di più, soprattutto sui suoi rapporti con Julien Champagne, fossero essi cattivi o buoni, vediamo ciò che egli pensava della Grande Opera alchemica:

"Il mondo creato contiene in sé un principio ostile che ha provocato l'avvenimento qualificato come caduta. Questo mondo mostra in tutte le sue parti un drammatico  intreccio di vita e di morte, di saggezza e di assurdità. La nozione centrale dell'ermetismo è l'intervento efficace, curativo e preponderante dell'unità manifestata per sormontare il fattore patogeno del mondo.

Misticamente, è il Cristo (Louis Cattiaux, nel suo mirabile Le Message retrouvé [Il messaggio ritrovato] non dice nulla di diverso, lui che realizzò la Grande Opera senza fare chiasso); fisicamente, è la pietra filosofale. Essa esiste ovunque, perché senza una scintilla di quest'agente, non ci sarebbe né vita né permanenza.

La pietra filosofale non è né una creazione né una creazione né una fabbricazione dell'alchimista. Tutto quel che quest'ultimo può fare è di prenderla là dove essa si trova, assemblarla, separarla da sua ganga, purificarla, riporla nel suo vaso e secondo il caso amministrarlo a chi ne beneficierà o rimandarla nella sua purezza di luce al mondo celeste da cui essa è venuta".

I Celli furono intimi anch'essi di Milosz (Pierre d'Elie) e dei Schwaller (René Schwaller avrebbe aiutato il pittore, così come aiutò Carlos Larronde). Troviamo inoltre un quadro  di Elmiro sulla copertina dell'opera di Isha Schwaller, La lumière du chemin, di cui riproduco qui sotto l'immagine dell'edizione inglese. Questo quadro ha fatto parte della collezione di Aor e di Isha. Si intitola La voie de la lumière.

coton5.jpg

ARCHER

 

[Traduzione di Massimo Cardellini]

 

LINK al post originale:

D'Henri Coton à Champagne

 

© JULIEN CHAMPAGNE

Torna alla home
Condividi post
Repost0
Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post