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20 febbraio 2009 5 20 /02 /febbraio /2009 17:50

CHAMPAGNE E FULCANELLI

 La Sfinge protegge e domina la Scienza

 

 

Julien Champagne è soprattutto attualmente conosciuto per essere stato l’illustratore dei libri dell’alchimista francese del XX secolo Fulcanelli, che scriveva sotto uno pseudonimo.

 

Questo disegno costituisce il frontespizio di Le Mystère des Cathédrales (Il mistero delle cattedrali), E. O. Jean Schemit, 1926, di questo autore.

 

Il suo titola qui tradotto dall'inglese è: "La Sfinge protegge e domina la Scienza".

 

Il frontespizio porta la data del 1910, in basso a sinistra e in basso a destra la firma di J. Champagne, con la menzione inv. Del.

 

http://www.duepassinelmistero.com/_borders/Fulcanelli-_Julien_Champagne.jpg

  

http://ddata.over-blog.com/xxxyyy/0/23/43/31/FRONTMDCEO.gif

  

http://ddata.over-blog.com/xxxyyy/0/23/43/31/FRONTMDCEOTIFF.tif 

 

 







 



ARCHER

[Traduzione di Massimo Cardellini]

LINK al post originale:
Champagne et Fulcanelli

Post originale datato martedì, 31 gennaio 2006.

© JULIEN CHAMPAGNE

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18 febbraio 2009 3 18 /02 /febbraio /2009 09:22

 

 

 

Jean Julien Champagne

 

 




 

 

Ecco un ritratto di Jean Julien Champagne giovane, che figura nel libro di Geneviève Dubois, Fulcanelli dévoilé (Tr. it.: Fulcanelli, Edizioni Mediterranee, 1996 ), Parigi, Dervy, 1992.

 

Secondo Dubois, il pittore ha allora venticinque anni. Aggiunge che sul retro del quadro è riportata la data del 6 maggio 1902 e che vi si trova anche un numero (136) con un sigillo rosso recante la scritta: “Julien Champagne, artista pittore, Parigi”.

 

Non conosco riproduzioni a colori di questo quadro, a proposito del quale non dispongo di informazioni supplementari.

 

Si deve evidenziare che sull’opera dipinta, disegnata o altro di Champagne, le fonti sono scarse e a mia conoscenza si limitano essenzialmente all’opera di Dubois così come agli scritti di Canseliet e Fulcanelli.


 

 

 


Non credo che Geneviève abbia mai pubblicato l’immagine del “sigillo rosso” che mi sembra essere piuttosto un timbro ad inchiostro.

 

 

ARCHER

 

[Traduzione di Massimo Cardellini]


LINK al post originale:

Jean Julien Champagne


Post originale datato lunedì 30 gennaio 2006


 

© JULIEN CHAMPAGNE

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16 febbraio 2009 1 16 /02 /febbraio /2009 15:19

   

JULIEN CHAMPAGNE

  

  

 

Facendo seguito al mio precedente articolo su Champagne, vorrei apportare qualche integrazione di informazioni su questa opera del pittore intitolata Il vaso della Grande Opera.

 

È stata a mio parere di proprietà dell’alchimista e scrittore francese Eugène Canseliet (1899-1982).

 

Si tratta, secondo lui, di una pittura ad olio eseguita su tela e misurante cm 57X81.

 

Canseliet l’ha fatta riprodurre nell’edizione Pauvert del suo Deux logis alchimiques, 1979, (tr. It.: Due luoghi alchemici, Edizioni Mediterranee, 1998).

 

Egli la data approssimativamente: “L’allegorico quadro di cui Fulcanelli eleborò il soggetto e Julien Champagne fu il realizzatore fedele e prestigioso, avrà presto settanta anni”.

 

Si può dunque calcolare su una realizzazione verso il 1908-1909.

 

Il modello del pittore, per questa tela, sarebbe appartenuto alla migliore società, Canseliet dixit, e frequentava casa della signora Erlanger. Era vicina al poeta Eugène Grindel alias Paul Eluard, (foto nostra).

 

 



La fotografia di Louise Barbe in costume di città (1913) figura nel libro già citato.

 

La storia del quadro è stata movimentata, perché, situato al domicilio di Canseliet, saccheggiato dalla soldataglia tedesca nel 1940, ha subito vandalismi a cui degli amici del proprietario Michel e Cathérine Binda, sono riusciti a venire a capo dopo la guerra.

 

Per Canseliet, l’allegoria della tela ha una dimensione alchemica: “La squisita e pura creazione che incarna questa giovane donna, cioè la pietra o la medicina filosofale, nasce, si stacca e si solleva dalla massa vetrosa che è il matraccio della cottura finale, secondo gli addetti incisi in lettere d’oro sulle due colonne all’interno e ad ogni lato della composizione”.

 

Jean Laplace, discepolo di Eugène Canseliet, rievoca questo quadro, visto a casa del suo maestro, a Savignies, in un articolo della rivista La Tourbe des Philosophes [La turba dei Filosofi], n° 8 del 1979: Les mystères de Paris et des hommes [I misteri di Parigi e degli uomini].

 

Secondo lui, si trovava agganciato al muro di sinistra, entrando, in cui si trovava precedentemente un ritratto di Julien Champagne.

 

“Questo ritratto, olio di Julien Champagne, rappresenta una donna esprimente il contenuto di un matraccio. Non fu proprio il simbolismo che attirò la mia attenzione in quel momento, fu il titolo di nobiltà che portava la donna che servì da modello a Julien Champagne”.

 

Sia quel che sia, Paul Eluard (1895-1952) avrebbe potuto assistervi, malgrado la sua giovane età, ad una delle sedute di posa realizzate dal modello di Julien Champagne per il suo quadro, lui che senz’altro molto più tardi (sembra verso il 1942) si fece fotografare tenendo tra le sue braccia una donna nuda.



Questa misteriosa fotografia ai Sali d’argento fu a lungo di sua proprietà, come testimonia una scritta autografa figurante nel verso e che fu redatta quando egli offrì questo negativo allora inedito ad un(a) amic(a). Fu riprodotta nella raccolta, Visages d’Eluard (volti di Eluard), edito nel 1995 dal museo di Saint-Denis.

 

 

 

 

Secondo Danielle Bodard, nel numero qui sopra riportato della rivista Atlantis, dedicata al centenario della nascita di Eugène Canseliet (1899), questo quadro “di cui Fulcanelli aveva elaborato l’idea” si trovava nella sala da pranzo di Eugène a Savignies.

 

“Si trovava a sinistra della grande finestra. Ogni volta che la vedevo, mi attraeva e ammiravo molto l’eleganza della sua composizione, la bellezza armoniosa delle sue forme iridate e il mistero che ne promanava. Questa superba tela rappresentava di fronte una bella e giovane donna nuda, recante sulla fronte una stella radiosa a sei punte o sigillo di Salomone, in piedi nella trasparenza di un vaso filosofale. Era l’immagine della pietra filosofale o medicina universale che si elabora e si eleva dal seno di vapori multicolori, in seno al matraccio dalal cottura finale, secondo gli Adepti i cui nomi erano incisi in lettere d’oro su due colonne da ogni lato del soggetto principale”.

Per tornare ad Eluard, dubito che il modello di Julien Champagne possa essere riconosciuto in Nusch, la sua seconda compagna nota.



   

Eluard non la conobbe che nel 1930 e Nush (1906-1946) era troppo giovane per servire nel 1910 da modello a Julein.

 

Potrebbe allora trattarsi della prima moglie di Eugène Grindel, Gala Eluard? Helena Diakonova (1894-1982) che fu in seguito la musa di Salvador e lo sposò alla morte di Eluard, non incontrerà il poeta che nel 1912.

 

Nel 1910 non aveva che sedici primavere… e non mi sembra certo del tutto che prima del suo incontro svizzero con Paul avesse mai soggiornato in Francia.







Ma non lasciamo il poeta di La saison des amours (La stagione degli amori), senza leggere questi versi di ispirazione alchemica:

 

Au crible de la vie fais passer le ciel pur

[Al setaccio della vita fai passare il cielo puro]







Cielo puro nel salto dell’angelo, nato dall’atto poetico e dall’alchemica focolare, di cui testimonia questo affresco di Max Ernst, realizzato per Gala e Paul Eluard.

 

 

autographe-Eluard.champagne.jpg



 
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[Traduzione di Massimo Cardellini]



LINK al post originale:

Julien Champagne


Post originale datato Lunedì 30 gennaio 2006

 

© JULIEN CHAMPAGNE


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15 febbraio 2009 7 15 /02 /febbraio /2009 14:52




CHAMPAGNE






 

Questo blog in lingua italiana deve tutto ad un blog in lingua francese gestito da un certo Archer (Arciere), che dagli inizi del 2006 si sta prodigando nel fare conoscere in modo piacevole e semplice ma non per questo superficiale, una grande figura del Novecento, l’artista Jean Julien Champagne, sul quale in italiano esiste ben poco.

 

In Italia, questa figura è stata valorizzata poco più di un decennio fa dalla traduzione del libro di Geneviève Dubois, Fulcanelli dévoilé, a merito della casa editrice romana Edizioni Mediterranee. Questa ricercatrice, infatti, ha accumulato prove interessanti che l’hanno portata ad identificare in modo preciso questo artista che illustrò le opere del celebre e misterioso alchimista del XX secolo Fulcanelli.

 

Grazie alla passione di Archer per questa tematica, il lettore italiano può ora usufruire, oltre al libro della Dubois e dei testi dello stesso Fulcanelli tradotti ormai in italiano da più di trenta anni dalla stessa casa editrice sopra citata, di materiale raro ma soprattutto di una panoramica più ampia dell’attività artistica di Champagne e delle relazioni con ambienti culturali ed artistici dell’epoca e del vasto cerchio delle sue conoscenze che non soltanto contribuiscono meglio a farci conoscere la figura di Champagne ma anche di ampliare in modo interessante le nostre informazioni sul mondo dell’arte in generale, compreso quello delle avanguardie artistiche.


 

 



Archer consiglia vivamente, l'interessante studio che "Ibrahim ha dedicato all’inizio del 2009 a questo quadro eccezionale nel suo eccellente sito La rue de l’alchimie (La via dell’alchimia)" e che speriamo di poter tradurre molto presto:

 

http://hermetism.free.fr/Julien_Champagne_Femme_dans_un_matras.htm

 

Stranamente, il titolo della pittura precedente, che è Le vaisseau du Grand OEuvre, (Il vaso della Grande Opera), è identico a quello di una delle illustrazioni di Le Mystère des Cathédrales (Il mistero delle cattedrali) di Fulcanelli, disegnati dallo stesso Julien Champagne, e che ha i tratti di una scultura dell’Hotel Lallement di Bourges:

 

http://www.archerjulienchampagne.com/article-2845407.html






 

ARCHER


[Traduzione di Massimo Cardellini]


Post originale datato Lunedì 30 gennaio 2006


© JULIEN CHAMPAGNE








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Presentazione

  • : Jean Julien Champagne ed il suo ambiente socio-culturale
  • : Divulgazione degli aspetti della vita, degli ambienti conosciuti, delle personalità frequentate e dell'arte di Jean Julien Champagne, uno dei membri dell'ambiente in cui operò Fulcanelli, il più celebre alchimista del XX secolo.
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