CHAMPAGNE AL FUOCO DI RUOTA
L'emblema XXII di Il Mistero delle Cattedrali di Fulcanelli, illustrato da Julien Champagne, è ancora dedicato alla cattedrale di Amiens.
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CHAMPAGNE AL FUOCO DI RUOTA
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Julien Champagne in copertina
Come abbiamo già evidenziato ed in ogni caso constatato a proposito della seconda edizione delle opere di Fulcanelli dall'Omnium Littéraire, Julien Champagne figura in copertura di due opere del Maestro, nel 1957 per Il Mistero delle Cattedrali e nel 1960 per Le Dimore Filosofali.
Cosa ne è delle altre edizioni? Comincio con quella di I Misteri delle Cattedrali. Ecco una foto della sua edizione originale di Schemit: Rileviamo che i nomi di Julien Champagne e E. (Eugène ) Canseliet sono trattati con eguaglianza.
Ricordo anche che questa edizione è rarissima perché la sua tiratura deve salvo errore avvicinarsi ai 300 esemplari. Si potrà a questo proposito riferirsi di nuovo alla notevole opera di Bernard Allieu (Index Fulcanelli), già menzionata.
Inoltre, mi ricordo di aver letto sull'eccellente sito del forum di La Librairie du Merveilleux: che gli esemplari delle edizioni originali dei due libri di Fulcanelli fornite al titolo del deposito legale ed al nome di Julien Champagne sarebbero scomparse dalla Bibliothèque Nationale.
Nella terza edizione di I Misteri delle Cattedrali, realizzata da Jean-Jacques Pauvert nel 1964, il patronimico di Julien Champagne figura ancora, per lo meno in ciò che concerne l'edizione in brossura (non è lo stesso per l'edizione rilegata).
Ma soltanto il frontespizio del nostro artista giustifica ora questa menzione, poiché questi disegni sono stati sostituiti da Pauvert, che ha preferito loro delle fotografie di un fotografo molto noto d'altronde, Pierre Jahan.
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[Traduzione di Massimo Cardellini]
Post originale datato martedì 11 aprile 2006
LINK al post originale:
JULIEN CHAMPAGNE EN COUVERTURE
Champagne e Saint Barthelemy
Sempre muniti di Le Dimore Filosofali di Fulcanelli, accompagnamo di nuovo Julien Champagne nella capitale britannica. Eccoci alla chiesa di san Bartolomeo di Londra, detta "la grande" per distinguerla dalle sue omonime. Questa chiesa fu edificata durante il XII secolo. Fu fondata nel 1123 da Rahere, in priorato e munita di un ospizio o ospedale.
Il monarca di allora non era altri che il figlio di Gugleilmo il Conquistatore, Enrico I. Il santo sarebbe apparso in sogno a Tahere, promettendogli che ogni preghiera fatta in questo luogo sarebbe stata esaudita.
Su questa leggenda o piuttosto questo mito fondativo e sulla storia e l'iconografia di questa chiesa rinvio al bel sito dedicatogli: St-Bartholomew-Great. L'ospedale di St Bart esiste ancora e, gestito dai monaci agostiniani nel corso dei secoli è anche uno dei più rinomati della capitale.
Dopo la dissoluzione dei monasteri durante la rottura con Roma, il priorato fu anche convertito in stabile poi in manifattura... Fu ristabilito nella sua destinazione originale durante il XIX secolo. È recentemente servito per girare il film Shakespeare in love.
Per tornare a Julien Champagne, il suo disegno costituisce la tavola III dell'edizione Omnium Littéraire di Le Dimore Filosofali, è intitolata Londra - Chiesa saint Barthelemy la grande- trifora, la grande finestra del priore Bolton.
William Bolton (priore dal 1505 al 1539) la fece costruire per poter assistere alle funzioni in modo privato e meditare allo stesso modo sulla tomba di Rehere, che si trova o si trovava nella chiesa.
Questa costruzione è in particolare rimasta celebre per il motivo della botte forata da un freccia che si può vedere. Autorizza un gioco di parole che permette di ritrovare il nome del priore associando i vocaboli inglesi bolt (freccia) e tun (botte).
È esattamente ciò che ritiene il commentatore della nostra foto a colori nel sito già citato:
"The symbol of a barrel pierced by an arrow represents Bolton (a bolt plus a tun, an old word for barrel and cask). This type of blazon is called a canting or a punning arm, since it's a visual pun on the owner's name".
La lezione di Fulcanelli non è affatto diversa: "Un arricchito... superiore del monastero di saint Barthelemy, a Londra, il priore Bolton, - che occupò la carica dal 1532 al 1539, aveva fatto scolpire le sue insegne sul Bow-window della trifora da cui sorvegliava i pii esercizi dei monaci. Vi si vede una freccia (bolt) che attraversa un piccolo barile (tun), da cui Bolton".
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[Traduzione di Massimo Cardellini]
Abbiamo già citato in un post precedente le relazioni tra René Schwaller et Julien Champagne. Quest'ultimo fu a diverse riprese invitato da "Aor" e sua moglie a soggiornare nella loro proprietà del Plan de Grasse, nella Alpi Marittime.
Ecco, riprese dall'edizione italiana del libro di Geviève Dubois, Fulcanelli, due foto di questa proprietà, chiamata Le Mas de Cocagne, in provenzale Mas de Coucagno.
Il mas qui non è il palo (mât), ma significa piuttosto la casa di campagna, anche se come il matto dei tarocchi (le mat du tarot), i suoi occupanti cercavano di raggiungere il paese ricchissimo...
Questa dimora va in seguito al figlio di Isha Schwaller, il dottore in medicina Jean Lamy, la cui ragione ha a lungo conservato il ricordo delle opere buone.
In memoria delle visite di Julien Champagne, a quanto si dice, René Schwaller chiamò alla fine degli anni 20 il viale principale di accesso al suo Mas "viale dei filosofi", altrimenti detto degli alchimisti (foto qui sotto)
Forse René e Julien hanno lavorato insieme nel laboratorio fotografato qui sotto, con uno spettrometro appartenente ad Aor ed del mobilio che la coppia aveva riportato da un soggiorno precedente da Maiorca, nelle Baleari spagnole.
Il redattore dell'intervista già menzionata con Geneviève Dubois, apparsa nella rivista Arcadia (Numero speciale 2002), ed intitolato Fulcanelli, precisa in nota alla fine del volume di aver avuto l'occasione di incontrare un anno prima del suo decesso Anne-Marie Beigu (1908-2000), che fu per decenni la governante e la confidente della famiglia Schwaller.
"Se sono ancora qui, è per custodire tutto ciò", diceva alcune settimane prima della sua dipartita.
Infatti, del laboratorio alchemico, della molto bella biblioteca, del lustro realizzato a partire da sperimentazioni sui blu e sui rossi di Chartres soprattutto, era la custode tutelare.
"Anne-Marie, aggiunge infine il nostro intervistatore, era l'ultima persona in vita ad aver conosciuto molto bene Julien Champagne".
Dopo un'informazione non confermata a questo punto, le note di laboratorio di René Schwaller sarebbero state acquisite, relativamente di recente, da un'importante società farmaceutica.
Il viale dei filosofi o degli alchimisti
Il nome di Boirone nom de Boiron, azienda specializzata nei prodotti omeopatici, come tutti sanno, è avanzato qua e là. Molti video sul laboratorio di AOR e su Schwaller in generale sono oramai disponibili in rete su Youtube
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[Traduzione di Massimo Cardellini]
Post originale datato domenica 9 aprile 2006
LINK al post originale:
Julien Champagne al Mas de Cocagne
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L'anno di grazia 1654,
Lunedì 23 novembre, giorno di san Clemente papa e martire,
ed altri martirologi,
Veglia di san Crisostomo, martire, e altri,
Dalle dieci e mezza di sera circa sino alla mezzanotte e mezza,
FUOCO
Dio di Abramo, Dio d'Isacco, Dio di Giacobbe,
Non dei filosofi e dei Sapienti,
Certezza, Certezza, Sentimento, Gioia, Pace...
La morte, che di solito porta via con sé il segreto degli uomini, doveva consegnare quella di Pascal, philosophus per ignem."
In un articolo del 1952 apparso in L'Oise Libérée, riprodotto nel 2007 nella sua opera postuma Alchimie, nouvelles études diverses [Alchimia, alcuni nuovi studi], edito da Trédaniel, Eugène Canseliet preciserà che Eugène Viollet-le-Duc, nel suo Dictionnaire raisonné du mobilier français [Dizionario ragionato del mobilio francese] del 1872 aveva già menzionato un manoscritto della fine del XIII secolo recante un carriola assolutamente similie a quella che utilizziamo anche oggi.
Questo manoscritto dovuto a Robert de Borron non è altro che la Storia del Santo Graal.
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[Traduzione di Massimo Cardellini]
LINK originale datato domenica 9 aprile 2006
LINK al post originale:
Champagne en Beauvaisis
© JULIEN CHAMPAGNE
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[Traduzione di Massimo Cardellini]
Post originale datato Venerdì 7 aprile 2006
LINK al post originale:
Champagne aux métaux planétaires
© JULIEN CHAMPAGNE