
Eccoci di ritorno ad Amiens. La rugiada è il tema della tavola XXVI dell'edizione originale di Il Mistero delle Cattedralidi Fulcanelli, illustrato da Julien Champagne e mi è sembrato che l'occasione fosse idonea anche per confrontare il disegno del nostro "Hubert" alla foto corrispondente e posteriore di Pierre Jahan (tavola XXXVII), da cui provengono le due illustrazioni di questo post.
Ma cominciamo con il ricordare e la descrizione ed il commento di Fulcanelli su questi motivi:
"Il maestro anonimo che scolpì i medaglioni del portico della Vergine-Madre ha molto curiosamente interpretato la condensazione dello spirito universale; un Adepto contempla il flusso della rugiada celeste che cade su una massa che molti autori hanno scambiato per un vello. Senza infirmare quest'opinione, è del tutto verosimile di sospettarvi un corpo diverso, come il minerale designato con il nome di Magnesia o Amianto filosofico. Faremo notare che quest'acqua non cade altrove se non sul soggetto considerato, il che conferma l'espressione di una virtù attrattiva nascosta in questo corpo, e che non sarebbe senza importanza di cercare a stabilire".
Questa rugiada celeste è forse semplicemente la rugiada d'aprile o di maggio? Non sembra, se dobbiamo credere a Eugène Canseliet, che preciserà nel 1945 e poi nel 1979 nei suo Due Luoghi Alchemici [Deux Logis Alchimiques]:
"La terra alchemica, infatti, se deve essere abbondantemente irrorata, ne diventerà feconda, se non dopo essere stata copiosamente imbevuta con lo spirito astrale e umido che gli autori chiamano rugiada celeste. Molti si ingannano sul reale significato di questa manna, e non esitano ad effettuare, senza stare attenti al carattere di similitudine, l'operazione banale mostrata nella quarta tavola del Mutus Liber."
In quest'ultimo libro, lo stesso Canseliet ci ha dato nel 1967 una sua superba edizione, in cui loda in particolare il medico ginevrino Jean-Jacques Manget, il suo predecessore su questo argomento, per aver scritto in modo certamente sibillino:
"Lo spirito della rugiada di maggio è preparato nel seguente modo. Prendi una quantità sufficiente di rugiada o di pioggia di maggio, oppure di neve che, raccolte, siano di marzo o dell'inizio di aprile e distilla il loro spirito in modo ordinario. piritus roris maialis paratur sequenti modo. Recipe roris aut pluviae maialis, aut itidem nivis exeunt Martio aut ineunte Aprili collectae q.s. ex iisque modô ordinariô spiritum destilla."
Ppoiché siamo ad Amiens menzioniamo infine dello stesso Canseliet, questa volta nel suo Alchimie expliquée sur ses textes classiques (1972), la relazione fatta da un esperimento durante il XVIII secolo da un medico di Amiens chiamato Gosset.
Gosset fu profondamente impressionato dalla frase che aveva letto nel volume di Van Helmont, e che egli riprosse nel suo: "Arte didici rorem saccharo esse divitem & multis morbis opitulantem", e cioè: "Attraverso l'arte, ho appreso che la rugiada è ricca in succo ed è rimedio per numerose malattie".
Viva dunque il latino, lingua viva e non morta, come d'altronde il greco antico e di sempre.
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