Cozione di Julien Champagne
Nell'edizione originale di Il Mistero delle Cattedrali, il medaglione della cattedrale di Amiens, intitolato La Coction Philosophique [La Cozione Filosofica], e disegnata da Julien Champagne, è l'oggetto della tavola XXIII.
Questo medaglione del portale del Salvatore, lo ritroveremo illustrato da una fotografia alla tavola XXXIV dell'edizione Pauvert del 1964.
Fulcanelli non ha trascurato, nelle sue opere, di omaggiare le descrizioni ed interpretazioni dei suoi predecessori, quando si tratta di monumenti che ci propone di esaminare.
È così che a proposito della cattedrale di Amiens in generale, e di questo motivo in particolare, egli fa apertamente riferimento all'opera di Georges Durand, Monographie de l'église cathédrale d'Amiens (Picard, 1901).
E di citare il suo autore, che mostra attenzione per questo quadrilobo a una rappresentazione dell'apostasia: "È un personaggio dalla testa calva, imberbe e tonsurato, chierico o monaco, vestito di un saio sino a metà gamba, munito di un cappuccio... Gettando da un lato le sue braghe e le sue calzature, specie di semi stivali, sembra allontanarsi da una graziosa chiesa dalle finestre lunghe e strette, dal campanile cilindrico e dalla porta sbalzo, visibile sullo sfondo".
La lezione di Fulcanelli è evidentemente ben differente: "La chiesa è piuttosto un atanor, ed il suo campanile elevato a dispetto delle regole più elementari dell'architettura, il forno segreto racchiudente l'uovo filosofale. Questo forno è provvisto di aperture attraverso le quali l'artigiano osserva le fasi del lavoro. Un dettaglio importante e ben caratteristico è stato dimenticato: vogliamo parlare della curvatura svuotata nel sottobasamento. Ora, è difficile ammettere che una chiesa possa essere costruita senza volte apparenti e sembra così poggiare su quattro piedi. Non è meno azzardato assimilare ad un indumento la massa sottile che l'artista indica con il dito. Queste ragioni ci hanno condotto a pensare che il motivo di Amiens riguardasse il simbolismo ermetico e rappresentava la cozione così come l'apparato necessario. L'alchimista indica con la mano destra, il sacco di carbone, e la mancanza delle sue calzature mostra bene sino a dove devono essere spinte la prudenza e la preoccupazione del silenzio in questa necessità nascosta".
Nel suo Le Dimore Filosofali, Fulcanelli preciserà inoltre, a proposito del grimorio del castello di Dampierre, il motivo per cui questa cozione debba essere qualificata come filosofica: "Non si tratta affatto in questo caso del fuoco delle cucine, dei nostri camini o degli altiforni...".
E nella sua interpretazione al Mutus Liber (Pauvert, 1967), Eugène Canseliet, da parte sua, tornerà su questa dialettica delle interpretazioni, classica ed ermetica, della simbologia ecclesiale: "Il nostro maestro, Fulcanelli, ha sovrabbondantemente provato che una grande parte della decorazione nelle chiese, dall'unile parrocchia sino alla più ricca cattedrale, non può che spiegarsi, in modo soddisfacente, dal solo punto di vista della religione o della morale. Molto spesso la scienza ermetica diventa il pretesto di composizioni allegoriche, come fu il caso, in particolare, per le Notre-Dame de Paris e di Amiens, di cui i piccoli bassirilievi, allineati e sovrapposti lungo il basamento, prima di Fulcanelli erano identificati con l'espressione singolare delle virtù e dei vizi.
A causa della sterile routine, che Bernard Champigneulle ha commesso a sua volta, nella classica introduzione di un magnifico albo, edito in grande formato".
Canseliet fa qui riferimento al libro Amiens, composto di fotografie di Jean Roubier, edito nel 1955 per le éditions du Cerf.
Non abbandoniamo la cattedrale di Amiens, la cui conservazione è come quella delle sue sorelle attualmente minacciata dall'incuria dei pubblici poteri, nazionali, regionali e locali, e da quella del clero, laicizzato ed ignaro, senza salutare un artista contemporaneo, amante di questi edifici pluricentenari, e che vi ha consacrato una serie di dipinti e di disegni, da cui è tratta l'opera qui sopra.
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[Traduzione di Massimo Cardellini]
Post originale datato lunedi 8 maggio 2006