Champagne contro Phileas Lebesque

Julien Champagne sembra non aver avuto alcuna relazione con Philéas Lebesgue (1869-1958), il poeta contadino di La Neuville Vault, la cui opera più nota ai nostri giorni resta forse un saggio di una profondità certa: Mes Semailles [Le mie semenze].
Allora perché questo post? Il fatto è che Philéas fu in amico intimo degli alchimisti Eugène Canseliet e André Savoret, così come dell'esoterista Paul Le Cour, già menzionati, ed inoltre del poeta lituano Mislosz, tra gli altri, e a cui François Beauvy, presidente dell'Associazione degli amici di Philéas Lebesgue, ha recentemente dedicato la sua tesi di dottorato in lettere: "Philéas Lebesgue et ses correspondants en France et dans le monde (Awen, 2004) [Philéas Lebesgue ed i suoi corrispondenti in Francia e nel mondo].
In questa tesi, che Walter Grosse, mi ha gentilmente segnalato, appaiono oltre a quelli di Le Cour, Canseliet e Savoret, i patronimici di Julien Champagne e di Fulcanelli. In effetti, sia Canseliet che Savoret e Le Cour hanno corrisposto con Lebesgue. Ecco cosa ricordo meglio da una prima lettura di quest'appassionante opera.
André Savoret sembra, se così posso dire "fuori gioco", se si tratta di Champagne. Amico e di Lebesgue e di Canseliet, è interrogayo dal primo su Fulcanelli, gli risponde inoltre, nel 1947, "non ho mai conosciuto Fulcanelli".
Le cour è secondo me il più interessante per quel che ci concerne. Nel 1928, la sua rivista "Atlantis", aveva presentato una critica di Il Mistero delle Cattedrali di Fulcanelli, pregatto da Eugène Canseliet ed illustrato da Julien Champagne, ed apparso due anni prima. Sin dal 1927, infatti, tuttavia, Le Cour scrive a Lebesgue che dovrebbe leggere l'opera, aggiungendo che "Fulcanelli (Champagne) sembrerebbe essere l'animatore del gruppo dei fratelli di Eliopoli".
François Beauvy ne trae la conclusione che Champagne sia Fulcanelli, secondo la tesi oramai ben nota e probabilmente erronea; la mia deduzione è che a questo stadio Le Cour, che sarà ulteriormente persuaso dell'identità Fulcanelli-Canseliet, lo è di quella Fulcanelli-Champagne.
Su quest'ultimo, Beauvy aggiunge in modo egualmente contestabile a mio avviso che ha firmato le tavole dei Fulcanelli: Julien Champagne, allorché mi sembrerebbe più esatto scrivere che Julien le ha parafrasate come sempre e con il ben noto: J. Champagne.
E Le Cour è, se così posso dire, stato recidivo nel 1934: egli afferma allora a Lebesgue che "l'autore di Il Mistero delle Cattedrali (pseudonimo Fulcanelli) è diventato abbonato di "Atlantis". Ricordiamo che Champagne è scomparso da sue anni. Canseliet comincia in questo momento a collaborare alla rivista di studi atlandidei.
E Canseliet mi chiederete giustamente? Ebbene, niente a che vedere con Champagne, ma ha scritto a Le Cour una lettera dalla Spagna datata 1953, menzionate alcune tappe del suo periplo: Salamanca e Madrid, e annunciante quelle di Cordova e di Siviglia (dove affermerà più tardi di aver incontrato Fulcanelli).
Non lasciamo Philéas Lebesgue, di cui due ritratti in due dimensioni sono riprodotti qui sopra, senza evidenziare l'omaggio resogli da uno scultore nato nel 1956, Jean Louis Gautherin:
E diamo per finire la parola a Philéas Lebesgue stesso, la cui poesia Le pont [Il ponte], tratto da Sur les pas du soleil [Sulle orme del sole], Jean-Renart, nel 1944, figura al n° 39 del 2005 del bollettino della società dei suoi amici, cordialmente comunicatomi da Francois Beauvy; eccone un breve estratto:
Il rivolo passa. Ha riflesso dei nidi di uccelli,
Degli alberi e dei fiori, delle case, dei volti
Che non rivedrà più. È il destino deu ruscelli
E dei fiumi. Così compio il mio viaggio...*
http://www.atlantis-site.com/asso/phileas_lebesgue.php?m04
* "Le flot passe. Il a reflété des nids d'oiseaux,
Des arbres et des fleurs, des maisons, des visages
Qu'il ne reverra plus. C'est le sort des ruisseaux
Et des fleuves. Ainsi je marche mon voyage..."
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