18 giugno 2009
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UNA MODELLA DI JULIEN CHAMPAGNE

Possiamo tornare ora a Louise Barbe, modella presunta del pittore Julien Champagne per il suo vertiginoso quadro intitolato Il Vaso della Grande Opera.
Chimica a Rhone-Poulenc, come Gaston Sauvage, tra altri, è qui rappresentata, ci spiega Eugène Canseliet in Deux Logis Alchimiques, in cui riproduce questa forofrafia che possiamo datare al primo negli anni 10, "in abiti da città".
Canseliet commenta malinconicamente, nel 1979, sul retro della fotografia: "ecco la giovane donna che, anche lei, è tra i nostri fantasmi, cioè nel numero dei esseri che abbiamo conosciuti, amato e che sono morti, nel corso della nostra esistenza già lunga e molto poco comune".
Louise Barbe morì veramente, come abbiamo pensato e scritto, nel 1910, nell'esplosione del suo laboratorio? Eppure Canseliet sostiene che questo ritratto sarebbe stato effettuato nel 1913. Secondo altre fonti, sarebbe deceduta nel 1919.
In ogni caso, Geneviève Dubois sostiene nel suo libro su Fulcanelli che Champagne, per rassicurare il marito della sua modella, Serge Voronoff, non esitò, da buon cabalista, ad assicurarlo che aveva riuscito la crisopea e grazie ad essa raggiunto un'età avanzata, il che probabilmente lo esonerava dalle tentazioni offerte dalla nudità femminile e l'avrebbe dunque mistificato presentandogli come sua la carta d'identità di suo padre, che aveva falsificato in precedenza.
Infine, la Dubois ricorda che Irène Hillel-Erlanger (Claude Lorrey come pseudonimo) dedicò alla sua amica Louise Barbe il suo libro Voyages en Kaléïdoscope (1919): "Alla grande anima di L. B., offro pietosamente queste pagine. I. H. E.".
Tuttavia, in un numero del 1985 della rivista Tempête chymique [Tempesta chimica], Isabelle Canseliet, in un articolo redatto nel 1984, si fa eco di un'opinione emessa dal figlio di Irène, Philippe Erlanger.
Per quest'ultimo, questo L. B. sarebbe infatti maschile, si tratterrebbe di Léon Bloy. Léon di cui lei stessa ci ricorda nella stessa occasione questa massima tutto sommato molto alchemica:
Più ci si avvicina a Dio, più si è soli.

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[Traduzione di Massimo cardellini]
Post originale datato domenica 12 febbraio 2006
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UN MODELE DE JULIEN CHAMPAGNE