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15 giugno 2009 1 15 /06 /giugno /2009 09:01

Immortalità di Champagne





Poiché con Eugène Canseliet abbiamo evocato gli ultimi anni della vita terrena di Julien Chamapgne, è tempo di considerarlo di nuovo nell'immortalità della sua opera.

Quest'opera che oggi sopravvive, speriamo "meno di domani", è essenzialmente quella del pittore e del disegnatore egualmente talentuosi e di cui la fenice che egli offrì ad illustrazione di Le Dimore Filosofali di Fulcanelli è un simbolo Oh, quanto evocatore!

La tavola XXXIV delle Dimore, fotografata qui sotto, riproduce un bassorilievo dell'hotel di Bourgtheroulde (XVI secolo) a Rouen, è intitolata La Sfinge sulla sua immortalità.

Sappiamo dal poeta latino Lattanzio (Carmen de ave Phoenice, circa 300) che questa immortalità è paradossalmente costituita dal braciere che il mitico uccello accende da sé quando il tempo è giunto e da cui rinascerà successivamente dalle sue ceneri.



Nel corso del suo studio sulla leggenda antica e del suo significato alchemico, Fulcanelli cita lo scrittore Savinien di Cyrano Bergerac (1619-1655), della personalità del quale Edmond Rostand trarrà una comemdia di successo, poco più di un secolo fa, ma i cui scritti sono di fatto meno quelli di uno spadaccino che di un "filosofo ermetico", per riprendere l'espressione di Canseliet.


In L'autre Monde (1657-1662), opera postuma che contiene una Storia degli Uccelli, il nostro filosofo fa parlare così la Fenice: Vedo che siete ansioso di sapere chi io sia. Sono io che tra voi chiamate la Fenice. In ogni Mondo, non ve ne è che una alla volta, che vi abita per lo spazio di cento anni perché alla fine di un secolo, quando su qualche montagna d'Arabia si è deposto un grande uovo in mezzo ai carboni del suo rogo, di cui ha tritato la materia dei rami di aloè, di cannella e d'incenso, prende il suo slancio e dirige il suo volo verso il Sole, come la patria in cui il suo cuore ha aspirato a lungo. Ha fatto in precedenza tutti i suoi sforzi per questo viaggio; ma la pesantezza del suo uovo, il cui guscio è così spesso che occorre un secolo per covarlo, ritarda sempre l'impresa.
Capisco che abbiate delle difficoltà a concepire questa miracolosa produzione; è per questo che voglio spiegarvela. La Fenice è ermafrodita; ma tra gli ermafroditi, è ancora un'altra Fenice del tutto straordinaria, perché..."

In una nota a pie' di pagina, Fulcanelli commenta laconicamente: L'autore interrompe così, bruscamente, la sua rivelazione".

















 

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Posta originale datato Samedi 11 février 2006

[Traduzione di Massimo Cardellini]

Link al post originale:
IMMORTALITÉ DE CHAMPAGNE


© JULIEN CHAMPAGNE




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Presentazione

  • : Jean Julien Champagne ed il suo ambiente socio-culturale
  • : Divulgazione degli aspetti della vita, degli ambienti conosciuti, delle personalità frequentate e dell'arte di Jean Julien Champagne, uno dei membri dell'ambiente in cui operò Fulcanelli, il più celebre alchimista del XX secolo.
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