RAYMOND ROUSSEL E CHAMPAGNE
Se Champagne era intimo dei Lesseps, anche Raymond Roussel, lo scrittore eccentrico e miliardario (1877-1933), lo era. Entrambi in effetti frequentavano assiduamente la dimora della famiglia Lesseps, Viale Montaigne, come d’altronde Fulcanelli ed Eugène Canseliet.
Poeta molto poco letto, come direbbe François Rabelais, ha redatto delle opere dal fascino oscuro, che prefigurano il surrealismo. André Breton l’ha d’altronde qualificato come «il più grande ipnotizzatore dei tempi moderni”.
Alcuni dei suoi libri sono nettamente impregnati di ermetismo, come Locus Solus (1914), L’étoile au front (1925) o La poussière de soleils (1927).
Per scriverli, ha impiegato un procedimento che richiama la cabala (solare, appunto), cara a Fulcanelli
Su questa commovente foto con dedica del maggio 1933, l’anno della sua morte dunque, ha scritto queste parole: La mia foto a 18 anni”. Siamo dunque verso il 1895.
Nel suo Deux Logis Alchimiques (Pauvert, 1979), Eugène Canseliet, che ritroveremo presto, si ricorda, a proposito di un incontro con André Breton: “Non nascondemmo all’autore di Najda, che di un buon numero di persone, sempre di alta levatura, che vedevamo vicino al Maestro, in Viale Montaigne, fu Raymond Roussel quello che ci impressionò di più. E questo in un modo che ci sembrava molto sconveniente, che il nostro vecchio Julien Champagne potesse chiamare ‘la Classe’, quest’uomo distinto. È vero che entrambi erano dello stesso contingente del 1877 e che il ‘Signor Roussel’ appassionato di motori a scoppio, aveva molta stima per il disegnatore Fulcanelli e Bertand de Lesseps. C’era anche il fatto che con il figlio maggiore di Ferdinand, Champagne era l’inventore della slitta a motore che Raymond Roussel ammirava in viale Montaigne e che d’altronde fece fotografare”.
Questa slitta è riprodotta in Deux Logis Alchimiques.
Nel suo libro Fulcanelli, Geneviève Dubois riproduce una foto di Champagne, molto probabilmente vicino alla slitta in costruzione (1914).
Non lasciamo Raymond Roussel senza menzionare il suo singolare eclettismo: scopritore di un teorema matematico, inventore di una formula di scacchi, depositò nel 1922 un brevetto sull’utilizzazione del vuoto per la non dispersione del calore (brevetto n° 28628). Jacques Keystone in Prisme Hebdo accosta questo brevetto ai lavori di Fulcanelli (www.prismeshebdo.com).
Né senza registrare questa curiosa affermazione di Isabelle Canseliet, in un numero del 1985 della rivista Tempête chymique: “Potrebbe essere che Irène Hillel-Erlanger sia stata ricevuta da Fulcanelli. Raymond Roussel lo fu”. Per Richard Khaitzine, Fulcanelli, che nelle sue opere Roussel chiama soprattutto Volcan, fu semplicemente il “precettore” o il professore di scienza di Raymond.
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Post originale datato sabato 4 febbraio 2006
[Traduzione di Massimo Cardellini]
© JULIEN CHAMPAGNE