CHAMPAGNE E CHARTES
Il disegno di Champagne riprodotto qui sopra è tratto da Le dimore filosofali di Fulcanelli (1930), di cui costituisce la tavola XIV.
Rappresenta un vegliardo simbolico (XII secolo) del portale occidentale della cattedrale di Chartres.
Fulcanelli commenta questa scultura, nel capitolo della sua opera consacrata a l’iniziato Louis d’Estissac (1507-1565 o 1566), protettore di un altro iniziato più celebre, François Rabelais (1494-1553):
“È un gran vegliardo di pietra, coronato ed aureolato- cosa che sancisce già la sua personalità ermetica- avvolto nell’ampio mantello del filosofo. Con la mano sinistra regge una cetra (in nota, Fulcanelli rileva che non è raro trovare, nei testi medievali, l’alchimia qualificata come arte della musica) e solleva con la sinistra una fiala sferica rigonfia come la zucca a fiasco dei pellegrini. In piedi tra i montanti di un trono, schiaccia con i piedi due mostri dalla testa umana, avvinghiati, di cui l’uno è provvisto di ali e di zampe di uccello. Questi mostri rappresentano i corpi grezzi di cui la decomposizione e l’assemblaggio sotto un’altra forma, di qualità volatile, forniscono questa sostanza segreta che chiamiamo mercurio, e che basta a se stessa per compiere l’intera opera. La zucca a fiasco, che racchiude il beveraggio del pellegrino, è l’immagine delle virtù dissolventi di questo mercurio, denominato pellegrino o viaggiatore”.
Questo pellegrino, è anche l’alchimista alla ricerca della sua Dama, e Notre-Dâme di Chartres, famosa anche per le sue vetrate, il suo labirinto e non dimentichiamolo per il suo pellegrinaggio prende così grazie a Julien Champagne e Fulcanelli tutto i posto che le appartiene nella celebrazione intrapresa e giustificata da Il mistero delle cattedrali.
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[Traduzione di Massimo Cardellini]
© JULIEN CHAMPAGNE
Post originale datato Giovedì 2 febbraio 2006